Facciamo che il 1 maggio sia dedicato a tutti i lavoratori, anche quelli in proprio. Pur se sappiamo bene che questa festa ha intenti diversi, oggi esistono delle folte categorie di persone che non dipendono da nessuno ma che hanno voglia di essere celebrate.
È la schiera dei lavoratori autonomi, dei micro imprenditori, dei professionisti. Quelli che non hanno fabbriche né stipendi, ma hanno anche loro dei diritti: il diritto di ottenere accesso al credito. Il diritto che un potenziale cliente dia loro retta due minuti senza supponenza. Il diritto di essere pagati puntualmente. Il diritto di essere pagati. Queste aziende sono così piccole, a volte fatte da una sola persona, da non conoscere l'immortalità dei colossi industriali nè la serenità di un bonifico a fine mese. Con i grandi imprenditori condividono i sentimenti di entusiasmo, soddisfazione, libertà, ma anche di pena e preoccupazione. Al contrario dei grandi, però, non hanno ancora una certa libertà: quella di non recarsi al lavoro per un giorno. Se non lavorano, nessuno lo farà per loro. Al pari di un impiegato o un operaio, infine, il micro imprenditore ha la costante preoccupazione dei pagamenti: arriveranno? Non arriveranno? E se non arriveranno, dovrà occuparsi da sè di recuperarli, perché nessun sindacato gli darà un patrocinio per farlo.
Insomma: i sole entrepreneur sono un po' datori di lavoro, un po' dipendenti. Sono quell'ibrido che al concerto del 1 maggio non trova posto, nelle annose querelle fatte di stereotipi portate sul palco da ricchi cantanti, cantate da un pubblico di ventenni che ancora non ha tolto la faccia dai libri.
Quando abbiamo fondato Coaster abbiamo deciso di dargli una filosofia ben precisa: qui avrebbero trovato spazio, in senso lato, tutte le persone che si identificavano con il proprio lavoro. La dignità dell'uomo nel lavoro, il lavoro come zona sacra di espressione umana.
Vita privata e vita lavorativa si mescolano e il lavoro diviene l'opera con cui esprimiamo il nostro talento e le nostre attitudini e li mettiamo a disposizione degli altri.
I nostri coasters sono tutte persone che, collocate al centro di un'epoca di cambiamenti nel mercato del lavoro, hanno deciso di seguire le proprie passioni e farne un mestiere. Come ci disse una volta un appassionato imprenditore:
Nella mia vita non ho lavorato nemmeno un giorno, perchè mi sono sempre divertito a fare quello che faccio e mi hanno pure pagato per farlo.