Metropoli all'italiana: le nostre grandi città sono talmente poche che le persone sono quasi impreparate a viverci.
Lo stile metropolitano non è molto da noi, abituati a piccole città di provincia, dal nord al sud. Ecco perché, un po' per come sono fatte, un po' per come sono vissute, le nostre grandi città sono divise in quartieri che sono come paesi. A esclusione forse di Milano, che per la vicinanza al "continente" offre un'aria più frizzantino-internazionale, alla fine nelle nostre grandi città si fa vita di provincia, pure se molti sono gli stimoli e molti gli stranieri.
Queste città, pur con questo vivere placido di Spritz alle sei e fruttivendoli che ti salutano, sono comunque quelle prese di mira dalle novità smart: sono, per esempio, i luoghi in cui si sperimentano i prodigi della mobilità in sharing. Car2Go, Enjoy, Scooterino ecc. partono sempre e comunque nelle città di dimensioni maggiori. Perché? Perché in effetti quelle sono le uniche nel nostro paese in a soffrire una vera urgenza di questo tipo di servizi.
Quanto, questi servizi, migliorano davvero la vita? Abbiamo affrontato una giornata di mobilità smart a Roma, una città drammaticamente colpita dal problema della mobilità, fra servizi pubblici in affanno e strade impraticabili. Ve la raccontiamo, con link alle app da non perdere.
6.30 - Periferia nord di Roma. Sveglia, perché ti servono almeno due ore fra preparazione e viaggio per raggiungere il centro. Hai pensato di prendere l'automobile, ma sai che il traffico ti ucciderà perché le direttrici di Roma sono come imbuti. Allora ti muoverai con una combinazione di mezzi pubblici e servizi in sharing.
7.20 - Fermata del 301 (Cassia - Centro storico). L'autobus non c'è. La app Probus Roma non ti dà notizie confortanti.
7.40 - L'autobus continua a non arrivare.
7.45 - Sali finalmente sul 301, fra caldo e umanità nervosa. Sul bus entri nella app di ENJOY e cerchi concitatamente una vettura in prossimità di una fermata qualsiasi. La trovi e la prenoti al volo, ma attenzione: hai 15 minuti per raggiungerla. Speri che non ci siano tamponamenti/rallentamenti/deviazioni per lavori, perché dopo i 15 minuti di prenotazione gratuita scatterà il tassametro, che comunque ha una tariffa molto abbordabile.
8.10 - Sei a Ponte Milvio, zona wow della Roma aperitiva. Sali sulla ENJOY ma non c'è la chiave nell'auto. Non dipende dal sistema, ma dall'inciviltà delle persone. Fai una segnalazione all'azienda, che prontamente risponde. Esci e cerchi disperatamente un'altra auto. Arrivi al lavoro per tempo, sì, ma perdi la fascia oraria 8.30 - 8.35, la fragile finestra in cui avviene il ricambio fra residenti che lasciano i parcheggi e lavoratori che cercano posteggio. Quindi la lasci in doppia fila, dove viene presto prenotata da altri utenti e levata di mezzo.
11.00 - Hai un appuntamento in centro storico: non potrai mai farcela con il car sharing, perché non troverai parcheggio. Vaghi alla ricerca, a vista, di una O'BIKE, che trovi abbastanza velocemente. La sblocchi con il bluetooth e vai al tuo appuntamento, dove arrivi sudato e sfatto per via di buche e salitine.
19.00 - Appuntamento con gli amici a Roma Sud: cerchi una comoda smart Car2Go, che ha un'area di copertura che arriva fin là dove devi arrivare. Poi il panico: è un'ora di punta! Che strada fare? Apri Google Maps, attivi il navigatore e clicchi sulle diverse strade alternative proposte dal sistema per vedere il traffico. Non supererai mai Castel Sant'Angelo, una specie di fortino che difende il quartiere Prati, il Papa e tutta la Santa Romana Chiesa grazie alla mega rotonda naturale che gli gira intorno e che blocca anche per 30 o 40 minuti chiunque tenti di uscire dal quartiere. Hai deciso. Cerchi un pilota su Scooterino, un sistema di vero sharing tradizionale ("andiamo nello stesso posto, divido la strada con te"), ma pare che non ve ne siano per la tratta che interessa te. Allora ti convinci, novello easy rider, e prendi uno scooter Ecooltra per irrompere con prepotenza fra le auto sfidando il codice stradale e arrivando per tempo dagli amici.
23.30 - Arrivato al tuo rendez-vous, passi la tua serata, ma poi ti tocca rientrare. Non trovi auto in zona, nessuno può darti un passaggio - la Tangenziale è chiusa - allora chiami il radiotaxi più pop della città. Che, appunto, non sta dietro alle chiamate. Il primo taxi disponibile ci metterà 10 minuti, che con il supplemento serale vogliono dire 9 euro solo per metterci piede dentro. Decidi di usare MyTaxi e risparmi almeno 5 euro.
A conti fatti, le nuove opportunità di sharing riducono in modo soddisfacente i tempi morti di una città come Roma, ma bisogna considerare:
- Divario generazionale (tua madre è così smart da fare tutto questo? E andrebbe in scooter con uno sconosciuto?);
- Costi (tutta la roba che hai usato ti è costata circa 25 Euro, forse qualcosa in più, mentre di benzina avresti speso la metà);
- Sforzo impiegato per pedalare, camminare fino ai punti target, attendere;
- Durata della batteria dello smartphone;