Sta per arrivare! È nell'aria, sta prendendo forma. Che cosa?
La bozza di bilancio che ti invierà il commercialista.
Se conosci la contabilità, questo articolo è inutile.
Se invece quando ricevi il bilancio dal commercialista resti attonito, allora qualche chiarimento ti tornerà utile. Qui troverai delle delucidazioni molto friendly sulla composizione del bilancio. Che è un mondo, per capire il quale occorre essere del mestiere. Ma è un mestiere che anche l'imprenditore deve fare. Non puoi non avere una conoscenza di base della contabilità né puoi assolutamente non capire il bilancio, in quanto sarai tu a firmarlo. È strettamente necessario che ti informi, punto per punto, presso il commercialista, su qualsiasi scelta di rappresentazione questi abbia fatto per te. E che gli chieda, quando vi è la necessità, di fare le opportune specificazioni nella nota integrativa (che, ricorda, è un documento integrante del bilancio!).
Procediamo quindi con delle basi assolute per una società commerciale, che grazie a Coaster non dimenticherai mai.
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Il bilancio visto da fuori
Il bilancio è costituito da tre prospetti: Conto Economico, Stato Patrimoniale e Nota Integrativa. Se qualcuno ti chiede il bilancio, devi inviare tutti e tre. Se non hai il bilancio, ma ti occorre un quadro della tua gestione in quel dato istante temporale, ti chiederanno "un infrannuale", un "bilancino". A quel punto chiedi al tuo commercialista una "situazione patrimoniale aggiornata". Quella, in genere, basta ai terzi se l'esercizio è ancora in corso e agevola il lavoro del tuo professionista.
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Il bilancio visto da dentro
Il bilancio è un disegno. Qualcuno dice che è una finzione, ma noi preferiamo il primo termine. Bisogna infatti fare i conti con la necessità che ha il redattore di spiegare vicende complesse, avvenute nel corso di un anno, che potrebbero essere variamente - seppur in modo veritiero e corretto - interpretate. Il bilancio, in pratica, interpreta i fatti della tua impresa e li disegna con i numeri. Per questo ai prospetti contabili si allega la Nota Integrativa: per spiegare quello che è stato scritto, perché è stato scritto, come è stato calcolato. Non illuderti, la tua nota integrativa sarà quasi identica a quella del tuo vicino, perchè viene prodotta industrialmente dal gestionale contabile del tuo professionista. Piano piano, diventando sempre più ricca la tua gestione, la arricchirai di avvincenti personalizzazioni.
Prima regola, quindi: non aver paura se vedi parole come "fatture da emettere" o "crediti inesigibili".
Soldi che non esistono! Soldi che spariscono!
In realtà sono delle voci assolutamente reali, che indicano importi che non possono essere ignorati nel tuo sistema azienda.
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Stato patrimoniale e conto economico
Sono cose diverse! Il conto economico rappresenta grandezze economiche, lo stato patrimoniale invece rappresenta quelle finanziarie.
In breve: se emetti una fattura da 500 euro il 20 dicembre, ma ti viene pagata il 3 gennaio, allora tu vedrai questa fattura nel conto economico (ricavi), mentre dall'altra parte, nello stato patrimoniale, sbucherà un credito (valore finanziario). Sono i 500 euro che ti deve il cliente (non gozzovigliare troppo a capodanno e ricordati di chiederglieli).
Se non hai chiara la differenza fra valori economici e valori finanziari, sappi che dovresti. Scoprila qui.
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Capitale is not Patrimonio Netto
Il capitale sono le fondamenta, il patrimonio netto è la casa. Il primo lo versano i soci per "fare" la società. Il secondo è il capitale più tutto quello che guadagna l'azienda nel tempo. Quando vi è un utile, infatti, questo può essere distribuito fra i soci (dividendi) oppure essere conservato nella cassa della società (riserva).
Di solito, quando non è obbligatorio per legge, si porta a riserva l'utile quando si pensa che i tempi saranno duri. Le riserve servono a questo, ad assorbire le perdite.
Dal patrimonio netto non si può capire il "valore" di una società (è un errore comune) ma si può capire la "consistenza". Insomma, se c'è roba. Non a caso, ci si riferisce al patrimonio netto anche chiamandolo "mezzi propri".
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Perché le imposte si iscrivono nel bilancio
Perché se una azienda non può sostenere il carico fiscale, non funziona. Ecco la logica che c'è dietro alla presenza delle imposte nel bilancio, che tu vorresti rappresentasse solo la gestione. Non solo: la prova del nove si ha quando le imposte vengono regolarmente pagate. Potrebbe nascere una accesa discussione intorno a questo argomento, ma tant'è: se non paghi le imposte, queste ti ritornano indietro e te le porti di bilancio in bilancio, in un crescendo di sanzioni e more. Quindi riuscirai sempre meno a farvi fronte e potrebbero portarti a un esercizio in perdita.
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I debiti
Non devi avere paura dei debiti. Esistono debiti sanissimi e la valutazione non si fa guardando la voce "Debiti" del bilancio. Non è quella che conta e non è quella da sola, così com'è, che andranno a vedere i terzi. I debiti potrebbero contenere il tuo scoperto con la banca al 31 dicembre, che magari rientrerà in pochi giorni. Oppure delle fatture di fornitori emesse a fine anno e che devi ancora pagare, e magari lo farai a 90 giorni. E così via. #nonaverpauradeidebiti
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Allarme crediti
Il credito fa il paio con i tuoi ricavi ma, purtroppo, è una voce da tenere sotto controllo. Infatti dei crediti che si trascinano a lungo ti possono danneggiare. In primis perché, probabilmente, avrai già versato l'IVA su quelle fatture. In secondo luogo perchè dovrai recuperarli: telefonare al cliente, stargli dietro, sollecitarlo. Perderai tempo. Quindi fai attenzione alla natura dei tuoi crediti, vai a fondo e vedi bene come si sono generati.
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Immobilizzazioni
Se hai attrezzature o altri cespiti, questi saranno iscritti nelle immobilizzazioni. Questa voce è rilevante se hai investito parecchio per i tuoi beni. Più passa il tempo più questi si usurano o diventano obsoleti e infine perdono di valore. In pratica, se prima valevano 100 ora valgono 20. Questo valore residuo si ricava dalla differenza fra valore dei beni e fondo di ammortamento. In pratica, possiedi dei beni che hanno un valore stabilito per legge. Se li venderai a un prezzo superiore, avrai maturato un ricavo e su questo pagherai delle imposte.
Dopo queste brevi semplificazioni forse ti si sono accese delle lampadine, sono sorte curiosità che ti daranno lo stimolo per approfondire con il tuo commercialista. Ti raccomandiamo di utilizzare i tuoi consulenti sempre in via preventiva, non a posteriori: chiedi, informati, studia strade e modalità insieme a loro. Il costo per il consulente non si può evitare ed è sempre ben speso.
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